ARTERIE SMISURATE| personale
ILARIA MARGUTTI | ARTERIE SMISURATE
Presenta Laura Caruso direttrice di CasermArcheologica.
Progetto Staffetta
SPAZIO COSE BELLE
Corso R.Emaldi, 51 – Fusignano (RA)
dal 3 al 25 settembre
aperture:
7-11 settembre 20.00 – 23.00
sabato e domenica dalle 16.30 alle 18.30
visite su appuntamento al 3391145448
Ilaria Margutti, vive e lavora a Sansepolcro (AR). La sua indagine è un cammino introspettivo. Partita da uno stile pittorico di derivazione espressionista, dal 2007 inizia a usare il ricamo come elemento fondamentale della sua ricerca. Questa tecnica, densa di significati simbolici sulle origini del femminile e intensamente collegata ad una ricerca identitaria, diventa così il linguaggio in cui sente meglio rappresentata la propria poetica. Un filo rosso come il sangue anima le sue opere, intrecciando inesorabilmente nutrimento e veleno. In un incessante rimando, tra visione introspettiva ed esteriore, tra essere e apparire, in questi ricami fluisce il quesito sull’esistenza, sul nostro ruolo nel mondo, sul modo in cui vogliamo appartenergli o sfuggirgli. Fili si trasformano in fiori, vene o radici e proseguono il loro mutamento in figure antropomorfe. Sono luogo di identità.
È più di una metamorfosi, ovvero un cambio di forma tra una materia e l’altra, tra uno stato e l’altro, è piuttosto un farsi forma dell’anima, dello spirito, del suo tempo.
Allo stesso modo, rami simili a radici di filo rosso, ci sovrastano costringendoci ad alzare lo sguardo e a spingere la nostra visione oltre, per veder congiungere la terra all’aria, l’alto al basso, senza mai toccare né l’uno né l’altro piano, ma ponendosi come un ponte mobile tra passato e presente, tra la vita e la morte.
Arterie Smisurate (2021) è la vastità a cui ogni corpo appartiene, uscendo dal proprio confine per lasciarsi intrecciare alla Natura, è ciò che ci somiglia, alle forme invisibili a cui apparteniamo.
Una narrazione lenticolare approda in Il diario di Minerva (2019), una raccolta-diario di note pagine letterarie. Parole, pensieri, angosce, tormenti, narrati con sensibilità e acume da Silvia Plath, Virginia Wolf e Etty Hillesum, sono attraversati da fili che li recuperano, come una lenza, dal tempo e dallo spazio, erompono dalle pagine, superano ogni riferimento storico autobiografico, per esplodere nel nostro universo interiore.
(Tratto dal testo di Ilenia D’Ascoli per la mostra A ricordo di dove, pubblicato su ALMANACCO#1 di CasermArcheologica, ed. Morlacchi)
Singolare. Lavoro paziente, acuto, antico e sorprendente. Un’attesa che è costruzione, che è dinamismo tacito, silenzioso. Lento.
E’ il ricamo, arte finissima e magistrale che si pratica con accuratezza indicibile, ad essere nel contemporaneo una tecnica inconsueta. Ma per Ilaria Margutti è molto di più, è un processo: costruttivo, conoscitivo, educativo. Un palese laborioso percorso creativo che, gentile e raffinato, costruisce lentamente la figura.
Una cultura differente di sé che si mette alla prova nelle sue prodigiose manifestazioni mai complete se non nell’evoluzione finale.
Educativo al silenzioso trascorrere, alla conoscenza della propria intimità, vulnerabile e forte, decisamente caparbia, in equilibrio o in attesa di esserlo.
Un’opera nell’opera, l’arte nell’arte un confine che si pone come principio del lavoro artistico e del percorso umano, rappresentativo del tessersi. Una pittrice, Ilaria, che assapora la bellezza e conquista la consapevolezza di sapersi leggere, comporsi seguendo le proprie esigenze: nessun dettaglio è lasciato al caso, ogni desiderio si assembla svelandosi ora come vuoto, semplice percorso da compiere, e ora come significativamente ricolmo di una genuina riscoperta di emozioni e pure sensazioni.
La creazione di un capolavoro, una finestra alla quale affacciarsi per vedere il mondo in maniera differente, indagandosi con fierezza. (Francesca Mazzarelli).
Ilaria Margutti, vive e lavora a Sansepolcro, dove svolge l’attività artistica e quella di docente di Storia dell’Arte. Nel 1997 si diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Ha collaborato con diverse gallerie tra le quali: Janinebeangallery Berlino; MLBhomegallery Ferrara; Galleria Art Forum Bologna; Galleria Gagliardi, San Gimignano (SI); B-BOx Art Space, Biella.
Nel 2008 le sue opere sono finaliste in tre premi internazionali: Arte Laguna, Arte Mondadori e premio Embroideres’ Guild di Birmingham.
Nel 2010 è in Costa d’Avorio per il progetto di residenza artistica De L’Esprit e de L’Eau sostenuto dall’Ambasciata Italiana.
Tra il 2013 e il 2014 le sue opere sono presenti alla Fiera d’arte contemporanea di Instanbul, Fiera di Bologna e Fiera di Verona, rappresentata dalla galleria Art Forum di Bologna
Mostre principali recenti 2019/22: – Opera, a cura di Francesca Brandes presso Museo del Merletto di Burano, Venezia. Con Wanda casali, Elisabetta Di Sopra, Ilaria Margutti. – Radici e foglie soltanto, a cura di Michele Dantini, Palazzo della Penna (PG); – Edificio delle linfe, Pinacoteca Civica di Follonica (GR).
–SELVATICO #14 / Atlante dei margini, delle superfici e dei frammenti, a cura di Massimiliano-Fabbri, Museo Civico San Rocco, Fusignano, Ravenna. – Ipotesi del Continuo, Museo del merletto e del tessuto di Valtopina (PG), a cura di Maria Mancini
Dal 2011 al 2015, ha curato progetti per la diffusione dell’arte contemporanea presso il Museo Civico di Sansepolcro e dal 2013 a oggi, assieme a Laura Caruso, cura il progetto di rigenerazione urbana di CasermArcheologica, spazio dedicato alla sperimentazione artistica contemporanea a Sansepolcro, promotore della rete nazionale de Lo Stato dei luoghi.
www.ilariamargutti.com